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Federico Fellini

Federico Fellini è nato a Rimini il 20 gennaio 1920, figlio di Ida Barbiani, romana, e di Urbano, rappresentante di commercio originario di Gambettola. Mentre ancora frequenta il liceo, il futuro regista comincia a farsi un nome come caricaturista: per promuovere i film, il gestore del cinema Fulgor gli commissiona i ritratti dei divi.

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Si trasferisce a Roma nel gennaio ’39 con il pretesto di iscriversi a giurisprudenza, entra nella redazione del “Marc’Aurelio”, un periodico satirico, diventando popolare attraverso centinaia di interventi a firma Federico.

Nel 1943 si sposa con la giovane attrice Giulietta Masina che morirà dopo pochi mesi dalla scomparsa del regista.

Sempre negli anni '40 ha una breve carriera come autore radiofonico.

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Nei suoi 40 anni di carriera da regista vincerà 5 Academy Awards come miglior film straniero con: "La Strada" 1957, "Le notti di Cabiria" 1958, "8½" 1964, "Amarcord" 1975 e l'ultimo, alla carriera nel 1993 pochi mesi prima di morire.

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Muore il 31 Ottobre 1993, con grande cordoglio da parte di tutto il cinema mondiale. Riposa in pace nel cimitero di Rimini insieme alla moglie e al loro unico figlio, Federichino, morto poche settimane dopo la nascita. Sulle loro tombe, vi è una scultura intitolata "Le Vele" di Arnaldo Pomodoro, ispirata al film "E la nave va" del 1983.

La Gradisca

Ispirata ad una persona realmente esistita, la Gradisca è una donna sensuale ma ingenua in cerca di matrimonio senza però riuscire a rinunciare all'amore vero. È un'icona di bellezza desiderata da tutta la città. Sogno proibito del protagonista, Titta, riuscirà alla fine a sposarsi.

Si dice che la vera Gradisca fosse molto arrabbiata con il regista in quanto non avesse apprezzato il modo in cui Fellini l'aveva dipinta agli occhi del mondo.

Il ruolo della "Gradisca" era stato inizialmente affidato a Sandra Milo e successivamente al rifiuto dell'attrice ad Edwige Fenech, ma poco prima di firmare il contratto Fellini cambiò idea, perché secondo lui Edwige, nonostante la ben nota procacità, era "troppo magra". L'attrice non riusciva a prendere chili, e quindi il regista scelse Magali Noël, che aveva una fisicità più prorompente ma anche 16 anni in più.

Tonino Guerra

Nato, cresciuto e scomparso a Sant'Arcangelo di Romagna, Tonino Guerra era un poeta, pittore, scenografo italiano. Un artista a tutto tondo laureato in pedagogia, ha iniziato la sua carriera lavorativa come maestro elementare. Scriveva poesie sia in dialetto che in italiano. 

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Nel 1952, si trasferisce a Roma dove inizia la sua corriera di sceneggiatore ed è proprio qui che incontrerà Federico Fellini. Tra i due c'è subito intesa, ed insieme collaboreranno spesso oltre ad instaurare un'amicizia durata nel tempo. Il loro lavoro più famoso è sicuramente il film "Amarcord".

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"Con Amarcord mi pare che Federico e io siamo riusciti a regalare l’infanzia al mondo".
- Tonino Guerra.

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"Tonino è di Sant'Arcangelo, uno dei quartieri più poveri di Rimini, e anche lui aveva da raccontare storie simili alle mie, personaggi che avevano in comune con i miei la stessa follia, la stessa ingenuità, la stessa ignoranza di bambini malcresciuti, ribelli e sottomessi, patetici e ridicoli, sbruffoni e umili." - Federico Fellini.

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"...Federico voleva fare un film sulla Romagna, tant'è vero che aveva scritto un pezzo su Rimini, La mia città, un pezzo di ricordi. Siccome anch'io ho scritto certamente molto sulla Romagna, specialmente le poesie che messe assieme fanno un libro, allora incrociando le cose, è venuto fuori questo Amarcord..."

- Tonino Guerra.

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Titta Biondi

Titta Biondi è uno dei protagonisti di "Amarcord". È un adolescente e come i suoi coetanei è in balia degli ormoni, tanto da invaghirsi della bella ma molto più grande di lui, Gradisca. Nel film vediamo com'è la sua vita di ragazzo nella Rimini fascista con tutta la sua famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e gli zii, di cui uno matto, chiuso in un manicomio. Attraverso le vicende della sua adolescenza, il giovane Titta inizierà un percorso che lo porterà, piano piano, alla maturità.

Il suo personaggio è la rappresentazione di un Federico Fellini giovane, che ha passato gli anni della sua gioventù a Rimini. 

Il suo nome, Titta Biondi, è uno pseudonimo per Luigi "Titta" Benzi, amico d'infanzia del regista.

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